#COltrepo informa e forma. #19maggio H15:00. Un incontro carico di energia positiva, quello che si terrà oggi, mercoledì 19 maggio alle ore 15,00, in video conferenza con la nuova Direzione Agribusiness e il Consorzio Tutela Vini OP.
La crisi economica e pandemica sta pesando molto sul settore dell’agricoltura e in particolare su quello vitivinicolo. Il mondo del vino ha un andamento economico molto lento, perché spesso richiede tempi di attesa (affinamento del vino e invecchiamento) che non consentono mosse strategiche agili capaci di contrastare velocemente la crisi. Una crisi che sta investendo il settore ed è connessa anche allo stop del turismo (enoturismo) e alla chiusura del canale Horeca
Il decreto Cura Italia che era stato studiato per il mondo food (formaggi e prosciutti da invecchiamento) è stato studiato e https://www.intesasanpaolo.com/it/business/settori/agricoltura/pegno-rotativo-vino-doc-docg.htmld esteso al mondo vitivinicolo ed è nata una importante opportunità “cura vino” che si caratterizza con il pegno rotativo. Questa nuova normativa ha favorito una serie di convenzioni fra Consorzi di Tutela Vini e Istituti Bancari. In particolare Intesa SanPaolo (vedi link https://www.intesasanpaolo.com/it/business/settori/agricoltura/pegno-rotativo-vino-doc-docg.html) che ha avviato subito un accordo con il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese (60 per cento della produzione del vino lombardo).
Norma pegno rotativo vino – https://www.dirittobancario.it/news/garanzie/conversione-del-dl-cura-italia-il-nuovo-pegno-non-possessorio-agricolo
LA PRESIDENTE CONSORZIO TUTELA VNI OP Gilda FUGAZZA: Spiega Gilda Fugazza presidente del Consorzio Tutela vini OP: “…mi soffermerei sulla flessibilità di questo strumento, e sull’importanza che può avere nell’economia di un azienda. Uno strumento pensato per i prodotti agricoli e alimentari DOP ed esteso anche ai vini DOC e DOCG; prodotto che in quanto soggetti a maggiori controlli rappresentano una garanzia maggiore. Inoltre se il mondo bancario, guarda al mondo del vino, e in particolare a quello dell’Oltrepo, vuol dire che vede nell’economia di questo settore e anche di questo territorio un potenziale di crescita e ci crede”.
IL PARERE DELL’ESPERTO – Abbiamo chiesto ad un esperto di diritto bancario di spiegare questa norma e illustrarne la sua specificità e opportunità per il mondo vitivinicolo che trae anche vantaggi realmente di sviluppo sostenibile a questo accordo. Spiega Marcello Arbasino, dello studio legale Mflaw:
Il pegno è un diritto reale di garanzia che si caratterizza per la consegna al creditore di un bene mobile del debitore; il creditore, in caso di mancata restituzione del prestito, può recuperarlo con preferenza sul bene rispetto agli altri creditori, anche facendolo vendere e incassando il corrispettivo; il pegno rotativo si distingue per la possibilità di sostituzione del bene costituito in garanzia con altri di valore corrispondente senza necessità di ulteriori stipulazioni costitutive del vincolo; la giurisprudenza ne ha riconosciuto la validità a fronte di un accordo scritto anche sulla rotatività.
Sulla base delle previsioni del Decreto Cura Italia n. 18/20 è stato pubblicato sulla G.U. 29.08.2020 il decreto sulla costituzione del pegno rotativo sui prodotti agricoli e alimentari a DOP e IGP, in seguito esteso ai i prodotti vitivinicoli DOC e DOCG; tale decreto prevede la possibilità della loro costituzione in pegno, a decorrere dal giorno in cui sono collocati nei locali di produzione o di immagazzinamento; per quanto riguarda i prodotti vitivinicoli al momento della costituzione del pegno si procede all’annotazione nei registri telematici istituiti nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN); ogni sostituzione deve essere ugualmente annotata e comunicata al creditore;
Nel settore vitivinicolo è ora quindi possibile costituire un pegno senza spossessamento del bene, che resta nella disponibilità del produttore, garantendo la continuità della filiera e consente anche la valorizzazione di prodotti non ancora commerciabili (vini da invecchiamento); dal canto suo il creditore è esonerato dagli oneri di custodia normalmente gravosi e, in caso di default del debitore, può soddisfarsi su beni che hanno conservato il valore originario. La nuova disciplina sembra ben soddisfare l’esigenza di favorire l’accesso al credito e quindi la possibilità d’investimento nel settore vitivinicolo, al contempo tutelando il creditore bancario che sarà incentivato a impiegare risorse finanziarie nel mondo del vino.