In questi mesi di vita en plein air e di risvegli economici – anche agroalimentari oltre che turistici per il made in Italy e per l’Italia da scoprire e viaggiare – con un notevole incremento delle attività verso il nuovo enoturismo e il turismo eno-esperenziale anche di prossimità, molte riviste di settore e non, autorevoli e di grande tiratura, hanno dedicato spazio e valorizzazione premiando la crescita qualitativa e la proposta biodiversa e multitasking di un territorio del vino, che si mostra particolarmente sparkling, che ha storia e passione da raccontare e fare degustare. E lo sta facendo. Con successo. Qui una serie di recensioni e di ritagli stampa da conservare e diffondere.

Scorrendo una parte di rassegna stampa del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, scopriamo un Oltrepò sempre più frizzante anche per i media. Partiamo dallo speciale Bollicine del settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso, appena uscito (QUI il link al PDF https://static.gamberorosso.it/2021/08/speciale-bollicine-stampa.pdf).

Il reportage / inchiesta inizia così: dopo dieci anni di corsa ininterrotta, solo il Covid poteva fermare il consumo e l’export di spumanti italiani. Con la chiusura forzata di bar e ristoranti in tutto il mondo per ragioni di salute pubblica, il Coronavirus ha inflitto nel 2020 una perdita di quasi il 7% al valore delle esportazioni dei nostri spumanti, vale a dire quasi 110 milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente. E a poco è valso quel +4% delle vendite nella Gdo italiana nello stesso anno che ha permesso alla categoria di recuperare appena 26 milioni di euro, portando i bilanci di molti produttori – in particolare quelli del Metodo Classico, più focalizzati nel canale Horeca – a chiudere in rosso l’esercizio 2020. Adesso, con l’allentamento delle restrizioni un po’ ovunque grazie ad un aumento della copertura vaccinale, i consumi di spumanti si stanno riprendendo e, di conseguenza, anche le esportazioni sono in ripresa.

Nel primo quadrimestre 2021, l’export di spumanti italiani ha fatto segnare un +7% a valori a fronte di un aumento dell’8,4% nei volumi. Si tratta di una crescita che ha interessato tutta la categoria a livello mondiale, a prescindere dall’origine. E in effetti, il recupero è stato più sostenuto per i francesi che durante la pandemia avevano subito il colpo più duro (-19% nel 2020 rispetto 2019).

L’aumento dell’export di Champagne per i primi cinque mesi (gennaio-maggio) è stato infatti del +43% e tutto lascia presagire che questa corsa sia solo agli inizi, dato che tale livello di esportazioni segna un +2% rispetto allo stesso periodo del 2019, vale a dire in un momento in cui del Covid non c’era nemmeno l’ombra.

ballabio vince

L’inchiesta sulle Bollicine italiane parte mettendo in evidenza un primato, l’ultimo, conquistato dal nostro Oltrepò Divino: OP PINOT NERO DOSAGGIO ZERO FARFALLA CAVE PRIVÉE ’11 Ballabio. 

Sono passati oltre cent’anni da quando, nel 1905, Angelo Ballabio diede vita a quella che per molti anni è stata una cantina di riferimento per tutto l’Oltrepò Pavese anche per la convinzione di poter ottenere Metodo Classico da uve pinot nero di rilievo in zona, senza limitarsi a vendere le uve in Piemonte. Proprio da qui, dopo molti passaggi, è ripartita da alcuni anni una realtà che, giovandosi di una struttura all’avanguardia e di protocolli rigorosi, ha ricominciato a produrre spumanti sempre più affilati nello stile e convincenti nell’interpretazione del pinot nero.

Quest’anno, la gamma di Ballabio si arricchisce di una nuova gemma: il Dosaggio Zero ’11, uno spumante di purezza, equilibrio e nitidezza straordinari. La pura forza del pinot nero addomesticata in una bottiglia dalla bolla finissima, potente ed elegante allo stesso tempo, interminabile nel finale. Livello molto alto, come di consueto, per le altre etichette, con menzione speciale all’ottimo Rosé.

dossier frizzanti Corriere Vinicolo

LA CARICA DELLA BONDARDA DELL’ OLTREPO’ PAVESE – Il Corriere Vinicolo del 23 agosto 2021 approfondisce il mondo frizzante del vino. E fornisce un interessantissimo dossier che inizia così: Lombardia Sono poco meno di 47 milioni le bottiglie di frizzante chiuse con tappo a fungo dalle cantine lombarde nel 2020. La tipologia più prodotta in assoluto è la Bonarda dell’Oltrepò, 16 milioni di pezzi e una quota del 35% (grafico 18). Ancora Oltrepò, con il Rosso dell’Igt provinciale a 8,9 milioni di bottiglie e il Moscato, a 4,4.

Dopo una parentesi lambruschista, quello mantovano Igt a 3,9 milioni, anco[1]ra Oltrepò, con Sangue di Giuda e Barbera, per un totale cumulato dell’82%. I vitigni più utilizzati sono Croatina (17 milioni di bottiglie), Lam[1]brusco, che tra Mantova Igt e Mantovano Doc cuba poco meno di 6 milioni di pezzi. Seguono Moscato e Barbera (9% e 6%), quindi una pattuglia di 12 milioni di bottiglie senza indicazione di vitigno, pari a ¼ del totale (grafico 19). A livello di denominazioni, dopo la Bonarda oltrepadana, l’incubatore più grande è l’Igt Provincia di Pavia: 17 milioni di pezzi suddivisi in 15 tipologie, di cui la più prodotta è il rosso, seguito dal Moscato. Sopra i 4 milioni di bottiglie troviamo l’Igt Provincia di Mantova e l’Oltrepò Pavese Doc, diviso in nove tipologie, con Barbera in testa seguito da Pinot nero vinificato in bianco. Piccole produzioni sparse ancora tra Milanese (Collina del Milanese e San Colombano) e Mantovano (Sabbioneta, Alto Mincio, Quistello).

Carlo Flamini fa il punto e sottolinea come il settore abbia segnato il record a valore (305 milioni di euro), con i mesi del lockdown che hanno sancito l’affezione degli italiani a questa categoria di prodotto. I l 2020 ha chiuso sotto il segno del più per la categoria frizzante in grande distribuzione: 98 milioni di litri venduti, con un saldo di +6%, per un valore record di 305 milioni di euro, in aumento del 7% sul 2019. Crescite omogenee per tutte le tipologie di colore, con i rossi attestati al 48% di quota volume e i bianchi al 44%, pesi che si ribaltano specularmente sul lato valore, dovuto a un differenziale di prezzo di 55 centesimi al litro a favore dei bianchi. Bianchi che però sul fronte del valore incassato a scaffale hanno progredito meno rispetto alle altre due categorie: +6%, contro +8% per i rossi e rosati, grazie alle migliori performance del Lambrusco rispetto a Prosecchi e simili.

A differenza che su altre categorie di prodotto, come i fermi ma anche i frizzanti, la spinta sul lato rosa per quel che concerne i frizzanti non è ancora così decisa: in cinque anni, la quota di venduto è rimasta praticamente stabile poco sopra l’8%, mentre a guadagnare spazio sono stati i rossi, balzati in avanti di oltre 1 punto percentuale, sottratto ai bianchi. Sul totale vendite in grande distribuzione, i frizzanti confermano il loro peso dell’11%, un solo punto in meno rispetto al 2015, eroso dalla crescita della categoria spumante, salita di 3 punti, al 12%.

Fabio Ciarla, trattando della curva positiva lombarda il reportage sottolinea DAL “PINOTTINO” AL SUCCESSO DI BONARDA E SANGUE DI GIUDA, un Oltrepò Pavese dove i frizzanti fanno cassa. Anche durante la pandemia le produzioni storiche sono cresciute, i motivi di un successo che va anche oltre il territorio nelle parole di Gilda Fugazza e Carlo Veronese, presidente e direttore del Consorzio di Tutela Oltrepò Pavese, che puntano su tradizione, versatilità e orgoglio per il futuro della Denominazione. Qui il link al numero speciale https://bit.ly/3sQXTS8

E un’intervista con Davide Guarini promuove il coraggio di un Territorio che deve solo osare di più: I tradizionali canali di vendita, come il Milanese, sono una sicurezza, ma al tempo stesso frenano l’innovazione e l’apertura verso i mercati esteri, ancora troppo piccoli. Eppure ci sono segnali che andrebbero analizzati e colti, come il frizzante dolce rappresentato dal Sangue di Giuda. E sul Pinot nero in rosa… SCARICA QUI IL DOSSIER COMPLETO anche direttamente qui.