L’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi e il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con le Delegazioni internazionali Alan Christian Rizzi hanno presenziato, a Torrazza Coste (PV) l’evento di accoglienza del Corpo Consolare intitolato Discover Oltrepò Pavese e che ha visto la partecipazione di 15 Consoli italiani in rappresentanza di numerosi Paesi del mondo.
La tenuta di Riccagioia, a Torrazza Coste, sede del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, organizzatore dell’evento, ha fatto da splendida cornice a Discover Oltrepò Pavese, Wine and More, appuntamento proposto da Regione Lombardia per approfondire la conoscenza dei territori vitivinicoli di Lombardia, occasione di promozione e di internazionalizzazione del mondo del vino, di cui i Consoli sono perfetti ambassador nel mondo.
L’evento, promosso da Regione Lombardia e Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha visto animarsi un autentico concerto multisensoriale in cui le parole, la musica (grazie al programma Vino è Lirica), il vino abbinato al cibo e alle eccellenze del territorio, alla storia, al racconto e alla bellezza delle colline dell’Oltrepò Divino hanno regalato bellissime emozioni. “Volevamo che i Consoli vivessero l’esperienza del nostro Oltrepò Pavese coinvolgendo tutti i loro sensi per un ricordo unico e ricco della poliedrica creatività e ricchezza del nostro territorio divino“, ha detto la presidente Gilda Fugazza.
Gilda Fugazza e Carlo Veronese, presidente e direttore Consorzio tutela vini Otrepò Pavese hanno fatto gli onori di casa, coinvolgendo anche Fabio Bergonzi e Annibale Bigoni, presidente e direttore del Consorzio tutela salame Varzi Dop e tutti gli altri attori che sostengono il progetto del territorio come il Gal Oltrepò Pavese, presenti il direttore Elisabetta Antoniazzi con tutto il suo staff, presenti il presidente Alessandro Fede Pellone e il direttore Massimo Ornaghi per Ersaf e poi Davide Calvi, presidente del club del Club del Buttafuoco storico; Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo, i consiglieri regionali Roberto Mura, Alessandro verni e Ruggero Invernizzi.
LE DOP E LE PRODUZIONI ALIMENTARI – Con i suoi 440 chilometri di colline e ca 13.000 ettari a Denominazione, l’Oltrepò Pavese rappresenta un patrimonio per l’enologia nazionale e internazionale. Un territorio che rappresenta il 60 per cento della produzione del vino in Lombardia, terza area produttiva mondiale di Pinot nero.
Il 75% del vigneto di Pinot Nero italiano si coltiva in Oltrepò. In questo triangolo, incastonato tra Piemonte, Emilia e Liguria, dei 13.000 ettari vitati, 3.000 sono coltivati a Pinot nero, confermandosi così l’area di maggiore produzione in Europa, dopo Borgogna e Champagne. Sei le Doc, 1.500 le cantine e una Docg, il Pinot nero Metodo Classico Oltrepò pavese (oltre 500.000 bottiglie nel 2021, + 23%).
I vitigni in questa zona esprimono con successo due anime, quella pregiata della vinificazione in rosso e quella della raffinata bollicina, il Metodo Classico appunto. Alla base di questa varietà e ricchezza di espressioni c’è una felice combinazione di fattori: le caratteristiche uniche del suolo, il clima particolare, ma anche l’intraprendenza delle aziende, per lo più a gestione familiare.
Terra di identità enogastronomiche, di materie prime da sempre fonte di ricchezza per il tessuto contadino, tra grano, frutta, carne con tipicità e prodotti autoctoni di qualità eccellente; un paniere di 39 prodotti tipici Pavesi della tradizione e 156 prodotti tipici in tutta la provincia. Tra questi un fiore all’occhiello come la Dop del salame di Varzi, che registra sempre il segno ‘più’ con 500.000 pezzi prodotti all’anno.
Tra questi il peperone di Voghera, la zucca berrettina, le patate di montagna, i formaggi della Valle Staffora, il miele, lo zafferano, il tartufo nero, la ciliegia di Bagnaria e la Pomella Genovese. Con le aziende del vino più di mille realtà produttive, denominazioni importanti che valorizzano una Docg Pinot nero Metodo Classico Oltrepò pavese sempre più apprezzata. Senza dimenticare che questa è anche la terra della Croatina per la Bonarda, il vino per ogni momento di consumo, della merenda per eccellenza fatta di pane e ‘Varzi dop, come del sempre più apprezzato Sangue di Giuda il rosso dolce particolarmente amato negli Stati Uniti.
La giornata dedicata alla visita del Corpo Consolare è stata completata dalla visita di tre cantine storiche esemplari eccellenze del territorio: le tenute di Frecciarossa, Mazzolino e Travaglino che hanno conquistato tutti con degustazioni di vini di grande qualità e prestigio, unici oggi con una grande storia alle spalle e un futuro sempre più internazionale, uno dei fondamentali obiettivi strategici del Consorzio, come ha sottolineato il direttore Carlo Veronese.
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